Articolo di Riccardo Sciarra - Scrittore e Sceneggiatore
Ade, l’oscuro signore dell’Oltretomba
Come viene presentato un villain? O meglio, com’è che si presenta, dato che la maggior parte
delle volte i cattivi sono personaggi arroganti e pieni di sé? Prendiamo a esempio Ade, il villain del
film d’animazione Disney del 1997 Hercules!
Realizzato da Onikitty Chan, allieva Pro e docente della School Comix |
Che idea ci facciamo di lui quando lo vediamo
apparire per la prima volta sullo schermo? Dopo il titolo del film, veniamo condotti ai cancelli
dell’Olimpo, la nuvolosa patria degli dei dell’antica Grecia. Tutto viene rappresentato come
luminoso e rigoglioso, maestosamente privo di ogni oscurità. La casa dei numi ospita i
festeggiamenti in onore del neonato Hercules, il meraviglioso figlioletto di Zeus ed Era. I divini
convitati vengono tutti dipinti coi colori più sgargianti: un arcobaleno di viola, verde, rosso, giallo,
rosa e arancio, tutti mescolati insieme in allegria. Tutti, tranne uno. Ade compare all’improvviso, in
penombra e coi lineamenti del volto indistinguibili dalle tenebre che si porta appresso. Esordisce
con uno stizzito «Che sentimentale...» rivolto a Zeus, battuta con cui chiarisce il distacco tra i
comportamenti amorevoli e gioiosi degli altri dei dell’Olimpo e il suo infernale cinismo.
La musica si
fa all'improvviso più tetra, contribuendo a realizzare un’atmosfera carica di tensione, un
turbamento sciolto in malo modo da una squallida battuta dello stesso Ade a cui nessuno ride.
«Siete un pubblico o un mosaico?», chiede retoricamente Ade al resto degli dei, rendendo palese
come lui non si amalgami per nulla col resto della popolazione dell’Olimpo. Zeus è l’unico a
provare un po’ d’affetto per questo suo fratello Ade, ritratto come lo zio un po’ strano che non si
vorrebbe per nessuna ragione invitare alle feste in famiglia.
Viene fatto capire a noi spettatori che
Ade vive nell'Oltretomba, dove controvoglia e con quel suo piglio da squalo amministra le anime
dei trapassati: il naso appuntito, i denti aguzzi e quella pelle grigiastra si adattano sicuramente al
fosco ambiente da cui proviene. E mentre gli altri regalano al piccolo Hercules oggetti dorati,
levigati e raggianti, Ade preferisce distinguersi donando al minuscolo spruzzo di sole un lecca
lecca a forma di teschio e pieno di spine, che la forzuta creatura rifiuta comprensibilmente di
assaggiare. Alla fine della scena, vediamo tutti i commensali che, dopo una freddura di Zeus
(«Dovresti rallentare, ti ritroverai nella tomba!»), ridono DI Ade e non CON Ade. Lo deridono in
coro e allo «Sto crepando!» del signore dell’Olimpo fa eco il «Se fosse...» del signore
dell’Oltretomba, un desiderio che risulterà il fondamento delle perfide motivazioni del personaggio
per l’intero lungometraggio.
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