Introduzione di Francesco Elisei
Dibattito vecchio quanto la storia dell'arte quello su quanto un artista debba cedere alle richieste del suo mecenate ,o del suo pubblico, che in definitiva è quello che gli dà da mangiare! In termini più modesti è rispuntato questo mese sulle pagine dell ultimo Dylan Dog in edicola. Pietro Dall'Agnol, storica matita della scuderia dylandogghiana, ha abbandonato, già da qualche anno, il suo stile pulito, (alla Milo Manara, per intenderci) per approdare ad uno stile di tipo espressionista veramente arduo da decifrare per chi non ha una adeguata preparazione storico-artistica. Molti lettori quindi si sono risentiti "aggredendo" su facebook il povero Dall'Agnol. Hanno ragione i lettori a sostenere che Dall'Agnol è pagato da loro e quindi deve usare uno stile più comprensibile o ha ragione la SBE a voler ampliare l orizzonte culturale del lettore medio ?
Tra le considerazioni più interessanti riportiamo alcune citazione, rintracciate nel web
ISABELLA , Fumettista Professionista: Io non l'ho letto, ma ho visto un pò le varie polemiche su fb...e posso solo dire che il lavoro altrui va rispettato, se un disegnatore non ti piace non ti compri un suo fumetto, ma non vai ad offendere lui e il suo lavoro, perchè come a te non piace, ce ne sono altri 10000 a cui invece piace e lo apprezzano...e comunque è una questione di educazione!
RICCARDO: forse mi sfugge qualcosa ma polemiche di che tipo ? a me pare che non ci sia nulla su cui polemizzare ; semmai si può esprimere un giudizio di piacevolezza o meno ...
MARCO, Fumettista Professionista: la storia mi è piaciuta, i disegni no.
MAURO, Disegnatore: Dall'Agnol é troppo avanti, normale che non tutti lo capiscano e preferiscano i suoi primi Dylan dove sicuramente aveva un tratto classico e rassicurante che si rifaceva a Milo Manara ma lui, da vero Artista ha deciso di evolversi e mettersi in gioco di continuo, senza preoccuparsi delle critiche.
GIANNI: Sembrano scarabocchi di un liceale....povero fumetto italiano! Dopo aver comprato il fumetto..confermo il mio giudizio di giorni fa....Disegni inguardabili...se la fretta di consegnare nuove storie fa fare questa fine al fumetto italiano siamo messi bene.
LORIS : Ho appena finito di leggere l albo. E mi è piaciuto. E pure I disegni. Che pure sono particolari. Ad un primo impatto lasciano un po così ma poi andando avanti li ho trovati adattissimi ed evocativi. La storia mi ha ricordato il bellissimo film " The loved ones" e ci sono parecchi spunti di riflessione. Come il fatto che per star bene assieme non si debba per forza cercare l amore ideale. Bello.
Ci piace altresì riportare la una dichiarazione di un grande professionista, Andera Cascioli, che sulla sua pagina Fb scrive
Non riesco ad essere sintetico.
Sia quando scrivo, sia quando disegno.
Quest'immagine che vedete allegata è apparentemente un buon lavoro, ma personalmente lo ritengo insoddisfacente.
Sognerei di disegnare come Ivo Milazzo o Milton Caniff.
Invece mi ritrovo a fare il verso (male) a Franco Caprioli o Fabio Civitelli.
Bravissimi, loro due.
Oh, sono cosciente che per i lettori questo sia un buon lavoro, Decio Canzio (storico Direttore della Bonelli) diceva "il lettore vuole vedere che sulla tavola ci hai buttato il sangue".
E aveva ragione.
I lettori appplaudono i mille particolari del mio Nathan Never.
Ma non è quello che vorrei fare.
Io vorrei essere sintetico.
Non per risparmiare tempo o guadagnare di più, non mi fraintendete.
Perché a mio avviso la vera sapienza è nella sintesi.
Ma non ci provo nemmeno, e dopo più di vent'anni comincio a capire perché: sono troppo poco sapiente per avere la sintesi dei grandi Autori.
Ho bisogno di mille linee per entusiasmare il lettore.
Ai disegnatori bravi ne basterebbero tre.
Sia quando scrivo, sia quando disegno.
Quest'immagine che vedete allegata è apparentemente un buon lavoro, ma personalmente lo ritengo insoddisfacente.
Sognerei di disegnare come Ivo Milazzo o Milton Caniff.
Invece mi ritrovo a fare il verso (male) a Franco Caprioli o Fabio Civitelli.
Bravissimi, loro due.
Oh, sono cosciente che per i lettori questo sia un buon lavoro, Decio Canzio (storico Direttore della Bonelli) diceva "il lettore vuole vedere che sulla tavola ci hai buttato il sangue".
E aveva ragione.
I lettori appplaudono i mille particolari del mio Nathan Never.
Ma non è quello che vorrei fare.
Io vorrei essere sintetico.
Non per risparmiare tempo o guadagnare di più, non mi fraintendete.
Perché a mio avviso la vera sapienza è nella sintesi.
Ma non ci provo nemmeno, e dopo più di vent'anni comincio a capire perché: sono troppo poco sapiente per avere la sintesi dei grandi Autori.
Ho bisogno di mille linee per entusiasmare il lettore.
Ai disegnatori bravi ne basterebbero tre.
Se siete curiosi del confronto animato tra lo Sceneggiatore Roberto Recchioni ad alcuni lettori vi consigliamo di non perdere questo curioso scambio di opinioni
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