Nei primi anni novanta il fumetto americano ha subito una profonda rivoluzione. Se dovessimo dare un nome all’artefice di tale cambiamento, questi sarebbe senza dubbio Todd McFarlane. Sul finire degli anni ottanta, il giovane fumettista canadese se la spassava con il caro Bimbo Ragno (per parafrasare Ironman).
Tale era la bravura del caro Todd, che la Marvel gli affidò un’intera testata: “The Amazing Spiderman”. Accompagnato ai testi da Erik Larsen, McFarlane ben presto iniziò a scriversi le storie da solo. Scelta non felicissima, in realtà, perché come sceneggiatore si dimostrerà parecchio esile. Ma la rivoluzione dell’autore canadese non sta nelle storie, bensì nel disegno. Il tratto plastico, eccessivo, oscuro e dinamico del fumettista lasceranno il segno e trasformeranno il fumetto anni ottanta nel fumetto anni novanta. Panini Comics, nella collana Marvel Omnibus, raccoglie le sedici storie che hanno segnato il destino dell’Uomo Ragno e del formidabile Todd McFarlane. Indispensabile!
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