E se durante la sua entrata in scena il villain... non fosse ancora il villain?
Nel film d’animazione del 2004 'Gli Incredibili' possiamo assistere a questo tipo di dinamica: il villain non si presenta chiaramente e fin da subito come il nemico.
Realizzato da Francesca Deodati Direttrice e docente della School Comix Aprilia |
Buddy è un semplice ragazzino, un fan dello spettacolare Mr. Incredibile, il suo ammiratore numero uno! «Forte, si decolla», urla Buddy con entusiasmo mentre è indebitamente seduto sul sedile del passeggero dell’incredibile automobile di Mr. Incredibile. Nonostante il costume, il mantello e la mascherina, Mr. Incredibile riconosce nel neonato Incrediboy «quel ragazzino del fan club» e lo catapulta all’esterno dell’abitacolo con sufficienza: Buddy dice di conoscere tutte le mosse di Mr. Incredibile e l’intero campionario delle sue frasi più celebri, ma non è sufficiente a convincere il suo supereroe preferito ad assumerlo come giovane aiutante. Si fa poi avanti di nuovo mentre Mr. Incredibile è impegnato a ostacolare una spettacolare rapina del supercriminale francofono Bomb La Tour. Nemmeno i fantascientifici razzostivali costruiti da Buddy riescono a impressionare Mr. Incredibile, che liquida il ragazzino con un aspro: «Vattene a casa, Buddy».
«Si può essere super anche senza i poteri», afferma deciso Buddy/Incrediboy, e, nel tentativo di “risolvere la situazione” come spesso fa il suo beniamino, cade invece vittima di un tranello di Bomb La Tour: una bomba temporizzata gli rimane agganciata al mantello e questo provocherà la distruzione dei binari della ferrovia sopraelevata. Tocca ora a Mr. Incredibile “salvare (davvero) la situazione” impedendo al treno di schiantarsi a terra con tutti i passeggeri a bordo, per poi consegnare Buddy/Incrediboy alla polizia con un severo: «Riportatelo a casa. E raccontate a sua madre quello che ha combinato», rendendo evidente la lacuna presente tra un adulto (super)professionista come lui e un adolescente fanatico come il testardo Buddy. «Non hai niente a che fare con me» sono le ultime parole che Mr. Incredibile pronuncia verso il suo autoproclamatosi ammiratore numero uno, prima di reincontrarlo 15 anni dopo vestito del mantello nero di Sindrome.
Ora Buddy dice di non chiamarsi più Buddy, «e nemmeno Incrediboy mi chiamo. [...] Io sono Sindrome, la tua nemesi»: Sindrome cerca la sua rivincita e vuole dimostrare con l’inganno di essere il miglior supereroe possibile. Ma se Edna Mode, l’esperta costumista dei supereroi, dice: «Niente Mantello», bisognerebbe dargli ascolto; Sindrome, superbo, ottuso e presuntuoso com’è, non ha studiato abbastanza e perciò non sa che quello è un accessorio pericoloso, finendo risucchiato in una delle turbine del suo stesso jet proprio a causa del suo stesso mantello.
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